Angolo della memoria

Masereto, un borgo particolare
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Quando si parla di borghi del nostro appennino, non è raro il caso che alcuni siano ricordati per le loro specifiche peculiarità.

Può trattarsi dell’antico maniero o della rinomata trattoria, del luogo da dove si gode uno splendido panorama o dove la manifestazione folkloristica è unica.

Per Masereto, il discorso è diverso e forse unico. Infatti Masereto, negli anni, si è guadagnato la fama di paese intelligente, di villaggio di montagna che ha sempre espresso abitanti dotati di una specifica, robusta cultura, logicamente legata alle attività e professioni possibili nel luogo. A queste prerogative si deve aggiungere un comportamento sempre elegante e sempre cordiale con la gente.

Nomi ed esempi? Lorenzo Turchi, o più semplicemente "Lureins ed Masarei", abilissimo norcino, cercatore di tartufi, amico e conoscitore di bisce e serpentelli della zona. Un salame di Lorenzo era una leccornia da gustare quasi in religioso silenzio, così come era profumato il tartufo che solo lui riusciva a trovare nei boschi del Pareto.

Incantavano le sue lezioni sui rettili della nostra montagna, illustrate con esemplari vivi: la vipera nella bottiglia o l’innocua serpe verde in seno.

E poi Pietro Turchi, il cacciatore che anche Turgheniev avrebbe incontrato volentieri per i suoi racconti. Per tutti era "Pieron ed Masarei" empirico diagnosta e provato conoscitore di rimedi e panacee per tanti piccoli mali, famoso per la sua competenza in tutto ciò riguardava la fauna locale e la sua abilità di cacciatore.

Di lui si racconta che durante una battuta di caccia, esaminato attentamente un graffio su una pietra sentenziò:"un’unghiata di lepre" e, vista la posizione della luna e la direzione del vento, indicò l’esatto covo del selvatico che non poté sfuggire alla cattura.

Le tante "masere", da cui probabilmente deriva il nome del paese, ed un ambiente naturale non troppo amico non impedì comunque agli abitanti del piccolo borgo di crearsi, nel territorio, una loro precisa immagine, tanto da essere spesso ricordati come "quelli che si erano formati all’università popolare di Masereto".
Bergonzi Paolino
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